Il primo ambiente adibito a teatro a Pietrasanta fu “Lo Stanzone delle Commedie” allestito nel 1674 all’interno del Palazzo Pretorio. Nessun documento ce lo descrive, sappiamo solo che fu decretata l’abolizione nel 1775 in seguito a radicali lavori di restauro all’interno del palazzo stesso. Nel 1783 un gruppo di 12 nobili locali si costituì in accademia, con il nome di Areostatici, con l’intento principale di costruire un nuovo e vero teatro per la città, come stava avvenendo in tanti altri luoghi della Toscana. Il nuovo teatro, realizzato dall’ingegner Domenico Svanascini e costituito da un’ampia e armoniosa sala su cui si affacciavano tre ordini di palchi, fu edificato vicino alla Piazza Maggiore, fulcro della vita cittadina, in un’area libera posta a ridosso del Palazzo Pretorio e adiacente ad un frantoio. Fu inaugurato nel 1785 e nonostante non ci siano documenti relativi alla sua attività nei primi anni di vita, pensiamo che essa fosse legata alle manifestazioni tipiche del periodo carnevalesco con recite e feste da ballo. I primi interventi di manutenzione e miglioria vennero eseguiti nel 1826 per rendere la struttura più adeguata ai tempi. Fu necessario, in seguito, chiudere il vicino frantoio sia per il disagio del continuo rumore che non favoriva l’attività teatrale sia per le consistenti infiltrazioni di umidità che danneggiavano l’interno del Teatro. Fra gli eventi che hanno segnato la vita di Pietrasanta in questo periodo c’è senza dubbio la memorabile giornata organizzata in occasione della posa della prima pietra per la costruzione dell’ospedale cittadino “Leopoldo”; il 21 settembre 1852, in un programma che prevedeva cerimonie religiose, feste, tombole, fuochi d’artificio, anche il Teatro sfolgorante di luci ebbe la sua importanza; non conosciamo ciò che ci venne rappresentato, ma sappiamo con certezza che fu presente nel palco centrale il Granduca. Un vecchio registro delle “produzioni e degli incassi” tenuto meticolosamente dall’amministratore Pietro Pellegrini, ci documenta sull’attività del Teatro della seconda metà dell’800 ai primi del ‘900. Per quanto riguarda la prosa si aveva la predilezione per il dramma a forti tinte, umane e sociali come La sepolta viva, La famiglia del fabbro, Le due orfanelle. Non mancavano però anche opere di Goldoni, dell’Alfieri, di Shakespeare. Anche l’opera lirica e l’operetta furono largamente rappresentate ottenendo molto successo. Nel 1902 si annunciò una nuova forma di spettacolo, il cinematografo, che non fu molto gradito agli Accademici che spesso rifiutavano agli impresari l’uso del Teatro per le loro proiezioni. La cessione del Teatro da parte degli Areostatici al Comune avvenne nel 1928 con la condizione che fossero fatti certi lavori di restauro e ammodernamento che furono prontamente eseguiti. Solo però nel 1935 il Teatro divenne proprietà comunale. Tale ritardo è da attribuirsi alla mancata trascrizione del primo atto di donazione all’ufficio delle Ipoteche che rese necessario quindi stipularne uno nuovo. In seguito ad un incendio, nel 1983, il Teatro subì gravi danni e fu allora che l’ingegnere Andrea Bibolotti lo trasformò completamente sostituendo i primi tre ordini di palchi con una struttura a due terrazze sostenuta da grosse colonne: un radicale cambiamento non privo di critiche perché si perdeva la tradizionale ambientazione e l’insieme sembrava risultare freddo e anonimo; le nuove colonne inoltre impedivano la visuale del palco a molti spettatori. Nel 1961 si decise di cambiare ancora una volta radicalmente l’architettura della sala. Il nuovo progetto, presentato dall’ingegner Mario Maffei, prevedeva fra l’altro di spostare l’ingresso del Teatro dalla via laterale alla piazza, di eliminare le due terrazze e le relative colonne per costruire un’unica galleria in modo da avere una platea più ampia, più accogliente e più comoda. L’inaugurazione del nuovo Cinema Teatro avvenne il 26 novembre 1966, ma la sua attività fu di breve durata perché, per il mancato rispetto di alcune importanti norme di sicurezza, fu dichiarato inagibile e solo nel 1991, dopo vari lavori, fu riaperto al pubblico con un concerto dell’Orchestra Regionale Toscana. Sede di un’importante Stagione Teatrale Invernale di Prosa, il Cinema-Teatro dal 2010  è amministrato dalla Fondazione La Versiliana.

piazza Duomo, 14 55045 PIETRASANTA (LU)

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STAGIONE 2021/22

campagna abbonamenti
conferme dall’8 al 13 novembre
cambio posto 14 e 15 novembre
nuovi abbonamenti dal 16 al 20 novembre
presso il teatro in orario 17-19

abbonamenti
platea €130 ridotto €117
galleria € 78 ridotto € 62

biglietti
platea € 22 ridotto € 19
galleria € 13 ridotto € 10

carta Studente della Toscana
biglietto € 8 studenti universitari (il posto verrà assegnato, dietro presentazione della carta, in base alla disponibilità della pianta; si consiglia l’accesso in biglietteria almeno un’ora prima dell’inizio spettacolo)

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biglietteria
presso il teatro due giorni prima di ogni rappresentazione in orario 17-19; il giorno dello spettacolo dalle 17 in poi, acquisto on-line sul sito www.ticketone.it

info

Numero posti 540 posti (372 platea, 168 galleria)
Quadratura nera montata (5 quinte per lato, 3 soffitti e 1 fondale)
Pendenza palcoscenico 3%
Altezza graticcia 9 m nel punto più basso
Carico elettrico 70 KW
Sipario elettrico (non regolabile in velocità, circa 15sec per l’apertura)
Camerini 9