PLAY HOUSE di Martin Crimp
diretto e interpretato da Francesco Montanari
con la collaborazione di Davide Sacco
traduzione Enrico Luttmann
scene Luigi Sacco luci Andrea Pistoia
organizzazione Ilaria Ceci
roduzione LVF/Teatro Manini
Un uomo e una donna. L’amore, la noia, la famiglia, il sesso, i battibecchi, il rancore. In 13 quadri Katrina e Simon esplorano piccoli momenti di quotidianità, affondano la lama nel loro rapporto, costruiscono e distruggono la relazione. Il mondo, fuori è solo un’eco e, quando penetra nel loro appartamento, eccita e destabilizza. Ma chi sono veramente Katrina e Simon? Quale ruolo interpretano? Si sono veramente mai conosciuti? Lo spettatore ha costantemente l’impressione di spiare la scena dal buco della serratura, una scena della quale rimane un forte senso di solitudine, un’incomunicabilità di fondo, una difficoltà nell’affrontare la crescita e la maturità e anche la paternità e maternità. Ma forse per cambiare il destino della coppia basterebbe lo sforzo di direzionare lo sguardo verso l’altro e trovare in quegli occhi la credenza di poter essere felici insieme per davvero. Chissà…