IMA
coreografia Komoco / Sofia Nappi
danzatori Lara di Nallo, Valentin Durand, Evelien Jansen, Paolo Piancastelli, Gonçalo Reis
assistente alla coreografia Adriano Popolo Rubbio
luci Alessandro Caso
costume designer Luigi Formicola; i costumi sono stati realizzati da Silvia Salvaggio e Elisa Varvarito, grazie alla collaborazione con Manifatture Digitali Cinema Prato di Fondazione Sistema Toscana
produzione Sosta Palmizi, Komoco/Sofia Nappi
coproduzione La Biennale di Venezia, COLOURS – International Dance Festival, Centro Coreográfico Canal
Selezionato per Bando Abitante (Centro di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze)
Il nome Ima è un termine giapponese che indica “il momento presente”; in aramaico ed ebraico Ima ha anche il significato di “madre”, nella sua accezione di rinascita e rinnovamento.
Il quintetto IMA è stato immaginato durante il periodo di distanziamento sociale dovuto all’emergenza pandemica: ci siamo ritrovati soli nella nostra vera casa – il corpo – dove la principale dimensione temporale tangibile è il presente, dove il nostro esistere diventa più sensibile alle piccole cose. In questo spazio, il bisogno di rapportarsi con l’altro da noi, in assenza di contatto fisico, porta a raggiungere un profondo senso di connessione sensibile e nostalgia di co-creazione. Essere soli con il proprio corpo permette di percepire chiaramente che tutto, dentro e intorno, non si è fermato, ma è in continuo divenire in una danza che è interconnessione universale.
L’universo è movimento fine a sé stesso, piacere di creare,
vitalità che continuamente si rinnova: tutto è danza.
È implicito, in questa prospettiva, un messaggio: tu non sei solo; per quanto precario, isolato, o disperato ti possa sentire, tu partecipi a un’unica, immensa danza; […]
Se vuoi diventare cosciente di questa unione e percepire la realtà nella sua essenza più profonda, danza.
“Esperienze delle Vette” di Piero Ferrucci
“IMA” è un progetto coreografico per 5 danzatori della compagnia KOMOCO diretta da Sofia Nappi. La prima assoluta di una breve versione dell’opera (20 minuti) è stata presentata al 14° Festival di Danza contemporanea della Biennale di Venezia il giorno 22 ottobre 2020, sotto commissione della direttrice Marie Chouinard.
durata 50′